I sindacati servi del potere svendono la scuola pubblica

CGIL-CISL-UIL-Snals-Gilda ”sospendono” lo sciopero del 17 maggio 2019 ovvero, per chi non casca nell’inganno di una fattispecie giuridica inesistente (la sospensione!) lo revocano. Tutto ciò a ridosso elezioni europee, sulla base di promesse fumose o truffaldine, svendono la scuola pubblica al progetto secessionista dell’Italia dei ricchi del nord. Hanno avuto soldi in cambio ? forse qualche

Sit-in COBAS-UNICOBAS-ANIEF, 17 MAGGIO 2019 MONTECITORIO

spicciolo ma sempre meno di quel 20% di potere d’acquisto perso negli ultimi anni dai docenti ma non dai presidi che invece hanno visto incrementare la loro paghetta per fare gli sceriffi. Hanno forse ricevuto altre promesse inconfessabili proprio sotto elezioni (quelle europee del 26 maggio)? Non si sa ma i giochi di potere ai vertici non sono una novità come quello meno recente che nel 2015 portò alla riforma più nefasta mai vista del sistema educativo ovvero il mostro partorito dalla mente democristiana dell’altro Metteo, quello simpatico. L’autonomia differenziata è un progetto che parte dal lontano 1997 quando degli squilibrati esaltati della Liga Veneta assaltarono con un carro armato campagnolo (il ”tanko”) p.zza san Marco e poi sfociato nel referendum del 2017 frutto a sua volta della riforma del titolo V° della nostra costituzione del 2001. Il progetto è nel caso specifico della scuola di tipo culturale ed è in piena sintonia con le recenti dichiarazioni del simpatico ministro nordista Bussetti che ad alcuni giornalisti preoccupati del freno sui finanziamenti alle scuole disastrate del sud ha risposto tanto candidamente quanto indisponente nel suo accento ”polentone” DOC : ”Vi dovete impegnare forte! ci vuole tanto impegno, sacrificio, impegno e sacrificio”. Sarà una scuola completamente asservita ai voleri del territorio delle ”fabbrichette” che riceverà più soldi, si auto-valuterà in modo da verificare se i curricula proposti e le performance degli studenti sono in linea con le esigenze del capitale. I presidi saranno frutto delle indicazioni politiche locali-regionali e imporranno la loro linea a cascata sul corpo docente. Se si considera l’insieme dei contenuti del recente congresso di Verona a tutela della cosiddetta famiglia naturale (ovvero MASCHIO+FEMMINA=ACCOPPIAMENTO PER LA RIPRODUZIONE DELLA RAZZA BIANCA OCCIDENTALE CRISTIANA), nel Veneto questa autonomia si può prevedere che sarà saldamente indirizzata verso una visione reazionaria, oltranzista, omofoba, sessista, xenofoba e forcaiola della società e quindi dei ragazzi. La scuola è la vera frontiera della propaganda del potere politico e se i docenti non sono tutt’ora consapevoli che stiamo scivolando verso un regime liberticida si renderanno complici di questo stravolgimento culturale.

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