Due settimane in balìa delle onde e del cinismo di un ministro dell’inferno che da 14 giorni non indugia a fare ciondolare in mare, tra una minaccia e l’altra sulla base di ipotetici reati uno più fantasioso dell’altro, un’imbarcazione con ”ben” 42 migranti o meglio persone, donne. uomini, ragazzi, tutte bisognose di aiuto. Questo cinismo si può spiegare sia con un’assenza totale di un’Europa, quella dei ricchi e delle lobby finanziarie ma forse anche di una buona fetta di popolo, che esce allo scoperto, anzi non esce affatto e si nasconde dietro un burattino, sempre più eccitato dalle pulsioni neo-naziste e neo-fasciste de ‘noantri sia con l’appoggio silente, distratto, del cosiddetto ”uomo qualunque”…quello del ”non può sbarcare tutta l’Africa qui da noi!”, ”bisognerebbe aiutarli a svilupparsi a casa loro”, ”un conto sono quelli che scappano dalle guerre e un conto sono tutti lgi altri”, ecc. ecc. . L’Italia insomma, popolo di migranti, navigatori ma di ben pochi ”santi” si scopre per quello che è sempre stato ovvero quel paese che ha emanato le leggi razziali, che ha elaborato con i propri intellettuali di punta il ”manifesto della razza” che ha usato i gas nervini durante il periodo del colonialismo, che ha stuprato ”legalmente” migliaia di donne nere secondo la consuetudine del madamato.
Quanto deve essere stato difficile in tutti questi anni (70 anni) impersonare la parte dell’italiano ”buono” secondo lo stereotipo dell’italiano ”brava gente”: ora ogni cattiveria è abbuonata, ogni parola messa un po’ fuori posto può essere spacciata per un innocente ”scherzo”, il bacio tra una ragazza e sua sorella calciatrice di una squadra straordinariamente ai quarti di finale di un mondiale femminile può essere tranquillamente additato quale effusione ”saffica”, un ragazzo, uno dei tanti, troppi, esempi di malapolizia può essere massacrato di botte fino alla morte con la copertura delle più alte gerarchie militari (Stefano Cucchi) . Questo mondiale femminile è stato anche uno show imbarazzante di sessismo, machismo e luoghi comuni che assieme al famigerato congresso di Verona dove si sono dati appuntamento n primavera scorsa, direttamente dal medioevo, tutti gli integralisti cattolici, stanno anch’essi ritornando in auge. Lo sdoganamento è a 360°: da una parte abbiamo una concentrazione di ricchezze mai visto dagli anni ’60 ad oggi, quasi 5 milioni di famiglie in povertà assoluta e un impoverimento generalizzato di tutte le fasce sociali tranne quelle circa 5mila famiglie che controllano la maggioranza del PIL italiano e l’1%, della popolazione (600mila persone) che secondo OXFAM ne detengono 1/4, dall’altro abbiamo un ritorno degli zombi, capri espiatori validi per tutte le stagioni, tipo l’uomo nero violento, stupratore e untore e quei sani valori patriottici capisaldi della creativa tradizione italica, così tanto rassicuranti, per una popolazione fondamentalmente analfabeta di ritorno, consumistica e provinciale quanto basta per essere convintamente sovranista. In tutto questo gioco delle parti, molto mass-mediatico e virtuale ma molto attento e concreto nei momenti in cui il manganello deve uscire per riportare l’ordine del potere costituito, un ministro dell’inferno passa il tempo tra una comparsata e l’altra, tra un talk-show e un selfie o una diretta FB, per uscirsene fuori con frasi come (a La Zanzara su Radio 24) “(…) la sorella di Cucchi si deve vergognare (…) i legali fanno bene a querelare la Signora Ilaria Cucchi e lei dovrebbe chiedere scusa” oppure, riguardo ai migranti salvati dalla Sea Watch, ”per me possono starsene lì fino a Natale”, oppure ”bandiera olandese e ONG tedesca? bene! un 50% vada in Olanda e un 50% in Germania”, ovvero, almeno 20 giorni di navigazione con mare calmo! Siccome ormai nessuno crede più al detto 1 voto vale 1, dopo le disillusioni della cosiddetta democrazia diretta, cioè quella diretta dalla Casaleggio & Co. e i suoi logaritmi di analisi delle pulsioni sui ”social”, si punta su 1 migrante = 1 voto: cioè noi ritorniamo a non contare nulla, semmai abbiamo contato qualcosa ma ogni migrante (in meno) fa incassare un voto. La più grande e cinica distrazione di massa dopo l’ascesa del fascismo.