Non vogliamo ”eroi” ma semplicemente professionisti

Un documento elaborato dal Comitato Nazionale contro ogni autonomia differenziata sul disastro del SSN italiano

Le Regioni vanno un po’ in ordine sparso e quelle più ricche offrono prestazioni migliori e quelle povere, si spera, non debbano affrontare gli stessi numeri del nord nell’affrontare il Covid19. La pandemia è stata sicuramente affrontata in ritardo e molti errori gravissimi sono stati fatti in momenti cruciali ma a parte i numerosi casi che verranno affrontati dalla magistratura è in questione il disastro di una sanità ”tagliata” e pesantemente privatizzata. Per questo i medici deceduti, ad oggi (14 aprile 2020) 109, sono uno scandalo e vanno considerati non come eroi ma delle vittime di un sistema che ha privilegiato gli interessi di banche, poteri forti, il totem del pareggio di bilancio e per finire il mito del ”privato è bello”, soprattutto al nord. Peccato che le terapie intensive, molto poco remunerative, oggi servano come il pane ma anche ieri,
in tempi non sospetti, se ci fossero state, avrebbero salvato molte più vite . Qui sotto presentiamo la ”guida alla lettura” dell’accuratissimo documento sullo stato della sanità che ha portato, dopo un processo di smantellamento degli ultimi 10 anni, all’odierno collasso del sistema cui il Covid19 ha dato solo l’ultimo colpo di grazia. (a cura di Loretta Mussi, dell’esecutivo nazionale del Comitato contro ogni autonomia differenziata)

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