Verso l’immunità di gregge ”forzata” cioè alla Darwin

Ciò è legato anche all’ipotesi, da confermare nella sua entità, che il numero dei positivi asintomatici o che hanno contratto il virus e poi sono spontaneamente guariti siano una percentuale altissima della popolazione: secondo alcuni studi si va dalle 5 alle 10 volte i casi positivi ufficiali ma un recente studio dell’Università di Stanford basato su un campione di popolazione, arriva ad ipotizzare addirittura dalle 50 alle 85 volte superiori. Una riapertura senza strategia di ”controllo” sanitario e non solo ”spaziale” o igienica sui posti di lavoro porterà con se un aumento inevitabile dei contagi e purtroppo di ospedalizzazioni: l’unica strategia che si vede è quella di evitare una seconda volta lo stress delle strutture e del personale sanitario. Ma quanti sono i decessi reali e quindi qual è la gravità della situazione che la propaganda dello Stato italiano nasconde ogni sera nei bollettini ufficiali ? L’Istituto Cattaneo ha scelto un campione di popolazione corrispondente a circa 1.000 comuni italiani su 8.000, ammontante a oltre 12milioni di abitanti, scelti sulla base di un aumento anomalo di decessi ovvero di +20% rispetto alla media dei cinque anni precedenti nel primi 20 giorni di marzo. In questo modo si supera la polemica sulla guerra di cifre tra chi distingue i morti ”per” Covid19 e morti ”con” Covid19 in quanto ci si basa sull’unico dato certo cioè i decessi in un determinato periodo in un dato territorio indipendentemente dai decessi nel privato delle abitazioni o delle RSA. CLICCA QUI PER ACCEDERE AL REPORT IN PDF.

Tornando però all’assenza di un piano serio di ”rientro” ovvero che tuteli la salute pubblica e non prioritariamente il business che peraltro secondo i dati ISTAT ha visto dal 50% fino al 70% dei lavoratori sempre attivi (senza conteggiare i telelavoratori), quello che balza agli occhi è una sorta di disprezzo o quantomeno di disattenzione ad una fascia di popolazione particolarmente colpita dal virus, gli over 65 anni. Fin dall’inizio il messaggio pseudo-tranquillizzante che probabilmente ha funzionato maggiormente nelle fasce di età sotto i 30/40 anni è che la malattia fosse una questione da persona anziana con patologie pregresse: quindi le morti nelle RSA si sono drammaticamente susseguite, come negli ospedali dove personale non protetto oltre ad essere colpito (140 decessi solo tra i medici) ha diffuso il virus, fino ad arrivare all’estrema conseguenza di tirare i remi in barca ancora prima di iniziare le cure; è il caso della Francia dove il Rivotril, con pesanti effetti collaterali proprio in caso di insufficienze respiratorie è stato reintrodotto per legge per tutti gli anziani con sintomi, o addirittura che potrebbero ineluttabilmente averli vivendo per esempio in una casa di riposo a contatto con ospiti malati o con sintomi, quindi in via ”preventiva”. Una dolce morte procurata ad un’intera categoria di persone, spesso sole, abbandonate e non appartenenti alle classi privilegiate.

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