La scuola della Repubblica della Banane

Alla vigilia delle manifestazioni di piazza in tutta Italia per dire NO alla scuola dimezzata, depauperata, dematerializzata, riprendiamo da “Scuola Resistente“, rubrica dedicata a scuola, formazione e dintorni su Radio Onda d’Urto, questo articolo con intervista audio a Davide Borrelli, sociologo dei processi culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Viene argomentata sociologicamente e su alcuni aspetti anche psicologicamente una dura critica a tutta la ”filiera” della formazione-ricerca-educazione preda di un indottrinamento ideologico di stampo neo-liberista che ne svuota tutto il potenziale di carica creativa e di cambiamento verso una società egualitaria, in cui il benessere sia per tutti e non per pochi e ricchi privilegiati. In realtà il processo di degrado e di standardizzazione tecnicistica del comparto ricerca-formazione-scuola che premia le ”eccellenze” (dando più risorse a chi già le ha!) parte da lontano, per opera di una sinistra benpensante e indulgente verso Confindustria e il mondo della finanza, per poi essere completato in modo plateale ma comprensibilmente coerente, da una destra sempre più fascistoide. Dai processi di aziendalizzazione tramite la cosiddetta autonomia scolastica con tutto il corollario di linguaggio e approcci aziendalistici che ne consegue (la mission nel territorio, le competenze, i crediti e i debiti, ecc. ecc.) si finisce oggi con lo sbando più allarmante per di più nel quadro di una crisi economica epocale e di una pandemia che nessuno tra i governanti riesce a gestire in modo efficace senza troppi danni collaterali. (SEGUE A PAG.2)

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