ECCO L’INTERVISTA A RADIO ONDA D’URTO. Con Davide Borrelli, sociologo dei processi culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, siamo tornati sul tema della valutazione. Dietro questo tema premono da più parti volontà di standardizzazione che si insinuano nella ricerca, nella valutazione degli apprendimenti, peraltro trasformati in ”competenze” (da ricollegare, a scuola, alla tristemente nota ”didattica per competenze”) per finire con l’attualità nella valutazione della teledidattica. A settembre, infatti, è prevista una prova dell’INVALSI che non si è fatta sfuggire la ghiotta opportunità di dare man forte all’enfasi con cui si sta portando avanti in questi mesi la presunta assoluta necessità di digitalizzare ancora di più anche le relazioni educative.
Cogliendo l’occasione tragica della pandemia e di una teledidattica a tutti gli effetti definibile dell”’emergenza”, una prova alla fine di questo periodo non può che essere interpretato come una valutazione delle criticità, peraltro ovvie non trattandosi di una felice sperimentazione, della teledidattica. Lasciati soli di fronte a piattaforme di didattica a distanza anch’esse standardizzate e soprattutto proprietarie (es. Teams di Microsoft, Google Classroom, Zoom, ecc.) i docenti hanno fatto quello che hanno potuto in una situazione dove gli stessi studenti non hanno vissuto affatto bene il distanziamento soprattutto dai propri compagni di classe. (SEGUE A PAG.4)