Molto dell’identità di un Paese si riconosce dalla sua scuola pubblica e dal suo modello di istruzione. La scuola italiana ha cercato – pur tra mille contraddizioni – di diventare quell’istituzione che l’art. 3 della Costituzione indicava: la scuola,unitamente ad altre istituzioni, ha il fondamentale compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono ancora oggi l’effettiva eguaglianza tra tutti i cittadini. La scuola non è una risposta a domanda individuale, non è un servizio, men che meno una merce; è un organo costituzionale e in quanto tale va valorizzato e sostenuto per l’interesse generale della nazione.
L’emergenza Covid, unita alla pericolosa sottovalutazione della funzione cruciale dell’istruzione nella vita collettiva, prefigurano oggi – lo hanno rilevato già molti collegi dei docenti – lo scenario di una scuola letteramente “dimezzata”, nelle risorse, negli orari, nelle attività, nei risultati.