In questa galassia industriale dove figurano nomi di primo piano a livello mondiale del settore difesa-sicurezza, come Leonardo, Beretta, Avio, ecc.., svolgono un ruolo-chiave di tipo cultural-propagandistico anche fondazioni potenti ed influenti perché dotate di risorse finanziarie sempre più ingenti, visti i lampi di guerra all’orizzonte. Tanto per citarne due tra le più influenti ed invasive nel settore formativo/educativo, Fondazione Leonardo ”Civiltà delle macchine” e Med-Or, promuovono programmi di alternanza scuola-lavoro, ricerche sociologiche, indirizzi sperimentali all’interno delle scuole pubbliche, borse di studio ecc.. Si dividono il ”mercato” dell’educazione, spartendosi la prima in prevalenza quello fino alla secondaria superiore e la seconda dall’università in poi. A capo dei due enti figurano due esponenti dell’élite dell’ex sinistra di governo ma con ruoli pregressi anche in campo accademico, Luciano Violante e Marco Minniti; in questa veste promuovono e poi presenziano numerose iniziative di ”joint-venture” con scuole e università, organizzano think tank e comitati scientifici con esponenti del mondo universitario, imprenditoriale e della finanza per portare avanti indagini come 2030-2040 Futuri probabili fertilizzando così territori culturali diversificati. Per queste vie scientifico-culturali si fanno avanti alcuni concetti, si enfatizzano i possibili futuri rosei offerti dalla scienza, dall’intelligenza artificiale, insomma un futuro radioso per tutti e soprattutto si sottolinea come questo impegno profuso da una delle più potenti multinazionali prevalentemente impegnata, direttamente o indirettamente in sistemi d’arma va incontro alle esigenze della società, alle sue richieste di benessere e qualità della vita. L’indagine di cui sopra, con un’appendice previsionale, vede coinvolti per cooptazione, alcuni tra i volti più noti del mondo accademico e della ricerca sociale, della politica e delle industrie italiane, in qualità di esperti o membri di comitati scientifici, con vari ruoli nelle varie fasi del processo d’indagine. Si inizia con l’indagare il pensiero dei bambini di 11 anni fino ai giovani di 19 rispetto al loro futuro. Al di là di ogni possibile commento sull’impostazione scientifica, l’utilità o il carico ideologico a-critico sui possibili futuri ventilati o che fanno solo da sfondo, ciò che fa riflettere è che a porre le domande sul futuro dei giovani non è un ente di ricerca pubblico, un dipartimento di sociologia di una qualsiasi università italiana ma nemmeno il CENSIS o altra fondazione più o meno indipendente e più o meno a-politicizzata ma una fondazione di diretta emanazione della Leonardo S.p.A. (già Finmeccanica), tra le prime 10 industrie del settore sicurezza e difesa al mondo, con un fatturato di circa 14 miliardi di cui oltre la metà, appunto, in sistemi vari di armamento. Altre borse di studio, progetti educativi ed investimenti questa volta nelle università italiane, sono promosse da una ”succursale” della fondazione Leonardo che porta avanti una sua strategia geopolitica con un focus sul mediterraneo e il sud-est del mondo, la Med-Or. Ai vertici, infatti, figura Marco Minniti, la cui esperienza nel gestire in chiave securitaria i flussi migratori è certificata dal noto ”codice di condotta” (c.d. codice Minniti) che limitò drasticamente il campo di intervento delle ONG impegnate nelle attività di ricerca e soccorso dei naufraghi in fuga dai campi di detenzione e tortura gestiti ancora oggi dalle milizie libiche. A quel codice venne poi affiancata un’attività di ”consulenza” e addestramento, nonché una fornitura di dotazioni navali per un corpo che avrebbe dovuto assomigliare ad una guardia costiera ma che si rende tuttora protagonista di intercettazioni e riconsegna dei migranti agli stessi centri di detenzione in spregio di tutte le normative internazionali. Anche l’esperienza e le reti di relazioni costruite in anni di attività svolte presso le varie autority di intelligence governative, sono coerenti con quanto già dal 2007 veniva indicato nella L.124 a proposito della ”cultura della sicurezza” con un ruolo esplicito del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza che tra le altre linee operative prevedeva proprio una diffusione di una cultura della sicurezza che oggi sta diventando sempre più una cultura della difesa: difesa da chi, da che cosa? D’altra parte se un tempo l’arruolamento nelle forze armate rappresentava una valida alternativa alla disoccupazione o al malaffare soprattutto nelle aree più svantaggiate del paese, oggi la nuova frontiera del reclutamento mira alle fasce altamente scolarizzate e specializzate della popolazione che offrono maggiori garanzie di poter gestire sistemi di difesa-attacco sempre più sofisticati e sempre più impregnati di intelligenza artificiale e di robotica. A parte lo standard sempre più elevato, culturalmente sofisticato e abilmente camuffato dietro parole d’ordine quali ”innovazione”, ”merito”, ”eccellenza”, ecc. ecc. emerge sempre e coerentemente una strategia di semplificazione della realtà secondo una logica binaria, come causa-effetto e quindi anche azione-reazione all’interno di questa strategia di infiltrazione: se da una parte emerge il tentativo di utilizzare analisi geopolitiche sofisticate non si può non notare che alla fine ciò che che risulta inevitabile è appunto la ”difesa”, ovviamente ben armata e al limite anche l’attacco sebbene ”preventivo”. D’altro canto, non parliamo appunto di ONG o Onlus che promuovono cultura e analisi geopolitica ma industrie belliche che in quanto tali perseguono i propri fini. L’ultimissima joint-venture tra industrie della difesa e scuola pubblica è già operativa a Roma e si chiama Liceo Digitale, un indirizzo molto attraente sponsorizzato appunto da Leonardo S.p.A. e Fondazione Leonardo ”Civiltà delle macchine”, presso l’Istituto Tecnico Commerciale Matteucci: nella gallery dell’homepage istituzionale figura tra le altre, una foto dove dietro allievi e docenti sorridenti, campeggia sullo sfondo la scritta ”NO WAR”… Il contatto diretto con il colosso leader in droni, sistemi di difesa aerea (cacciabombardieri, elicotteri, ecc.) e quant’altro, viene sottolineato proprio nel piano studi dove si rassicura l’allievo sul suo futuro lavorativo, tramite la presenza di un tutor targato Leonardo S.p.A. che lo affiancherà nel suo stage in azienda. Leonardo S.p.A., inoltre, senza passare dalla sua fondazione opera un po’ come la Fondazione Med-Or, tanto che ha promosso ben 400 progetti in 90 atenei nel mondo e coinvolto 60 atenei in Italia e conta 44 PhD attivati nel 2021: nelle foto dei siti web da dove sono tratti questi dati (sito web Leonardo S.p.A. e Sole24Ore) non figurano però le scritte pacifiste NO WAR ma più esplicitamente aerei da guerra ed operai intenti alla loro costruzione. Geopolitica, sistemi di difesa/attacco e accordi strategici in vista di un controllo dei flussi migratori, in chiave di contenimento/respingimento, sono il mix che vede di volta in volta coinvolti Università Luiss G.Carli, Campus Biomedico di Roma per i progetti in campo scientifico-medico o della cybersecurity e sul piano dei paesi, definiti in questo senso genericamente ”strategici”, il Niger e la Turchia: non a caso queste sono oggi due delle forntiere/barriere più importanti co-gestite insieme ai paesi dell’UE tra cui l’Italia in prima fila. Direttrice generale di Med-Or è Letizia Colucci che è anche presidente del consiglio di amministrazione di MBDA, il maggiore consorzio europeo tra colossi dei sistemi di difesa aerea e in particolare in campo missilistico. Se completiamo il quadro con la diffusione qui e là in Italia, dell’inaugurazione degli anni scolatici con folkloristici alza-bandiera con alunni e militari insieme, descritti in un recente articolo da Antonio Mazzeo, con l’ipotesi della mini-naja, cavallo di battaglia sempre attuale di Ignazio Benito Maria La Russa e la retorica anche recente sull’ultimo 4 novembre – che contando i morti alcuni definiscono come l’inutile carneficina – il ruolo dell’insegnante appare sempre più importante, giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, con propri alunni se questo viene svolto consapevolmente in netta opposizione a questi venti di guerra.
La scuola italiana va alla guerra
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