(Dal primo capitolo del libro di Michele Lancione, Università e militarizzazione. Il duplice uso della libertà di ricerca. QUI SOTTO IL LINK AL LIBRO IN PDF)
(…) Militarizzare significa sottoporre a regime militare cose che militari non sono. Secondo il
dizionario Treccani questo processo può includere tre aspetti: l’imposizione di disciplina, la
costruzione di fortificazioni, ma anche l’atto di «dare un carattere o imporre uno spirito militare:
m. la nazione, la burocrazia, i sistemi educativi». La recente storia italiana ed europea ne è
un esempio. Si pensi all’occupazione militare di spazi pubblici come le stazioni, tipica del periodo
post 11 settembre 2001, o all’aumento delle fortificazioni lungo i Balcani, al confine greco-turco,
e attraverso il Mediterraneo con l’utilizzo di filo spinato, check-point, droni, aerei, navi
equipaggiate di mitragliette e molto altro. Inoltre, a partire dalla Guerra al Terrore di George
W. Bush, passando per “l’invasione migratoria” dell’estate 2015, fino ad arrivare al conflitto
russo-ucraino contemporaneo, non solo lo strumento tecnico, ma anche il linguaggio militare
e il suo “spirito” si sono diffusi come un’inevitabile realtà del tempo in cui viviamo (…).
