Antropologia

Appunti, schemi, riassunti, riflessioni e materiali vari

  1. Dalle scienze naturali a quelle umanistiche: discorso sul metodo
  2. Antropologia (M.Harris) 1
  3. Antropologia (M.Harris) 2
  4. Gli stereotipi come ostacolo  culturale
  5. ANTROPOLOGIA CULTURALE 1
  6. ANTROPOLOGIA CULTURALE 2
  7. ANTROPOLOGIA CULTURALE 3
  8. ANTROPOLOGIA CULTURALE 4
  9. ANTROPOLOGIA CULTURALE 5
  10. ANTROPOLOGIA CULTURALE 6
  11. ANTROPOLOGIA CULTURALE 7
  12. ANTROPOLOGIA CULTURALE 8
  13. ANTROPOLOGIA CULTURALE 9
  14. ANTROPOLOGIA CULTURALE 10
  15. ANTROPOLOGIA CULTURALE 11
  16. ANTROPOLOGIA CULTURALE 12
  17. ANTROPOLOGIA CULTURALE 13

ANTROPOLOGIA

QUESTIONI DI OGGI: ANALISI DELLA CULTURA EMERGENTE COSIDDETTA ”SOVRANISTA” TRA TENTAZIONI DI ”DARWINISMO” SOCIALE E DI SUPREMATISMO BIANCO-CRISTIANO-OCCIDENTALE

In  questa pagina sono pubblicati articoli apparsi su riviste e/o siti web in cui possiamo leggere esempi di antropologia ”modificata” da valori emergenti quali PUREZZA DELLA RAZZA, RISCHIO DI ”METICCIATO”, SUPERIORITA’ CULTURALE DELL’ETNIA EUROPEA (bianca e cristiana n.d.r.), NEO-EVOLUZIONISMO, TEORIE CONTRARIE ALL’INTERSCAMBIO CULTURALE ovvero concetti ampiamente confutati da circa un secolo di studi antropologici e sociologici: primo fra tutti l’inesistenza delle razze in quanto quelle che si presumono ”razze” altro non sono che semplici differenziazioni somatiche legate all’ambiente circostante (es. più sole = + melanina = pelle scura, es. meno sole = – melanina = pelle chiara e capelli chiari, ecc.)

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SULLA VIOLENZA, DI GENERE E CONTRO LA LIBERA AUTODETERMINAZIONE: DAI MOVIMENTI PRO-LIFE E ANTI-ABORTISTI, AI GUERRAFONDAI NOSTALGICI DEL PATRIOTTISMO ANNI ’20

Ogni anno, all’approssimarsi della ricorrenza del 4 novembre il dibattito culturale sui mass-media si polarizza tra: a) ”nostalgici” del buon vecchio patriottismo dei tempi che furono secondo i quali la guerra vittoriosa , la ”grande guerra”, andrebbe festeggiata e anzi rinfocolata e agganciata in un tutt’uno con la legittima voglia di unità italiana lungo lo spartiacque alpino e oltre (Istria e Fiume) portato avanti dagli avanguardismi giovanili pre-fascisti; b) pacifisti che sottolineano gli effetti devastanti della ”inutile strage” che in cambio di pochi chilometri di confini in più ha lasciato sul terreno esanimi quasi 700mila soldati per non parlare dei mutilati, civili e militari e delle vittime civili. In Europa le vittime furono circa 40 milioni tra morti e feriti: fu il primo conflitto che sancì il cambio di rotta nello ”stile” e nelle strategie belliche ovvero non più solo eserciti uno contro l’altro ma popolazioni coinvolte a 360°, economie in conflitto tra loro che si annientano a vicenda anche nei loro sistemi produttivi. Ma la sintesi forse più vicina alla realtà è che fu una guerra imperialista tra potenze emergenti e potenze declinanti: l’inizio della fine del predominio europeo sul mondo. Nel giro di 30-40 anni dalla fine della grande guerra gli imperi coloniali si sfaldarono nelle modalità fino ad allora conosciute e si ricomposero in nuova forma con l’ingresso delle corporation al fianco degli stati nazionali nel quadro di un’economia che iniziava a finanziarizzarsi ed a inglobare la politica al suo interno nel ruolo di ancella fedele. A fine 2018 in concomitanza con le commemorazioni delle Grande guerra, in un territorio come quello di Bracciano assediato da caserme militari, dove molti docenti sono legati da relazioni parentali con esponenti delle varie FFAA presenti nel territorio e dove il pensiero reazionario è maggioritario, si è voluto smontare un mito e inquadrarlo in un discorso complessivo sulla violenza nella società di oggi: si è sottolineato come questa si stia riavvicinando, come negli anni pre-guerra e poi negli anni ’20, verso polarizzazioni tendenziose di tipo culturale sia contro le conquiste di libertà degli ultimi decenni (parità uomo-donna, libertà sessuale, diritti dell’uomo e all’autodeterminazione, difesa delle diversità di pensiero e degli stili di vita, ecc. ecc.) secondo le indicazioni proposte dai vari ”Family day” e dai cartelli pubblicitari propagandistici che imperversano ogni qualvolta si toccano temi come il fine vita, l’interruzione di gravidanza, le scelte di genere, ecc.. Un autoritarismo dilagante nella società la sta permeando sotto le mentite spoglie del ”decoro” a partire da quello urbano e dietro la parola d’ordine della ”sicurezza” in un paese dove i reati sono in calo mentre cresce invece l’insicurezza, quella reale, verso il proprio futuro, il proprio lavoro, tanto da trascinare l’Italia verso il tasso demografico più basso della sua storia. In queste slide si smonta il mito del DIO-PATRIA-FAMIGLIA e della grande guerra e ci aggancia alle rinnovate forme di violenza contro l’anticonformismo ovunque si presenti e alle forme di psichiatrizzazione della ”non-conformità” a partire dalla scuola dove esplodono i casi di DSA e di disabilità spesso sovrastimate per la crescente presenza dei ”falsi positivi” alle diagnosi. CONVEGNO CESP BRACCIANO 2018