La testimonianza di chi a Crotone ha operato come medico delle forze di polizia per tanti anni
ORLANDO AMODEO, medico soccorritore: intervista a Radio Onda d’Urto

Sociologo, formatore e navigatore. WEB-SITE ANTIFASCISTA, ANTIMILITARISTA, PACIFISTA E ANTI-SOVRANISTA
La guerra non è l’odio che getta le persone l’una contro le altre ma soltanto la distanza che separa le persone che si amano: con questo incipit possiamo introdurre un brevissimo testo di uno dei fondatori della psicologia clinica nel mondo ”occidentale”:
Lo Stato in guerra si permette tutte le ingiustizie, tutte le violenze, la più piccola delle quali basterebbe a disonorare l’individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del nemico, non solo a quel tanto di astuzia permessa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedienza e di sacrificio, ma li tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottomettendo tutte le comunicazioni e tutti i modi di espressione delle opinioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente depressa, incapace di resistere ad una situazione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo legano agli altri Stati, ammette senza timore la propria rapacità e la propria sete di potenza, che l’individuo è costretto ad approvare e a sanzionare per patriottismo. (S.Freud)
E pensando all’Europa che fa il tifo per i ”buoni” e sta in mezzo come un servizio di cristallo tra vasi di acciaio, questo proverbio africano si ritaglia perfettamente alla nostra situazione:
Quando gli elefanti combattono è sempre l’erba a rimanere schiacciata
Radio Onda d’Urto e Scuola Resistente: l’appuntamento di sabato 4 febbraio a Radio Onda d’urto con il nostro collaboratore, Stefano Bertoldi, dei Cobas Scuola. Ospite della puntata Barbara Gagliardi dell’Associazione Amicizia Italo palestinese e membro del Comitato ‘’Per non dimenticare Sabra Shatila’’ Ascolta o scarica
Una persona in regime detentivo ”duro” (41bis) e condannato all’ergastolo ostativo (fine pena mai) si sta lasciando morire, rinunciando all’alimentazione, per protesta contro due misure restrittive di per sé aberranti per uno Stato democratico e ”di diritto” ma che nel suo caso giuridico specifico hanno anche fondamenta molto deboli oltre che inutili. Si confondono le analisi storiche che spiegano questo regime detentivo nato circa 40anni fa e oggi ingiustificabile: d’altra parte andando nel dettaglio delle misure al suo interno, molte di queste si potrebbero definire, a buon titolo, come torture fine a sé stesse. Anche l’ergastolo ostativo, peraltro in contraddizione con lo spirito educativo o rieducativo della pena sancito dalla Costituzione, altro non è che una pena di morte differita, una vendetta. Siamo molto lontani da quello spirito liberaldemocratico e molto più vicini ad una funzione di vendetta e di sofferenza consequenziale ad un’azione deviante. In barba a tutte le statistiche che dimostrano che il tasso di recidiva di chi usufruisce di pene alternative a quelle detentive è molto più basso dei percorsi ”afflittivi”: si preferisce il polso duro per acquietare le paure, peraltro create ad arte dai mass-media e da politici reazionari, di una popolazione in cerca di capri espiatori facili essendo più difficile individuare il soggetto che li impoverisce giorno dopo giorno.
Non penso che oggi, con tutto ciò cui stiamo assistendo intorno a noi, dal processo di autodistruzione dell’ecosistema legato alla logica del profitto capitalistico e che procede nell’indifferenza dei rappresentanti politici, alla logica binaria (aggredito-aggressore, razionalità-irrazionalità, ecc.) che è alla base della giustificazione dei conflitti in varie parti del mondo, di fronte alle chiusure ”sovraniste” che in questi anni hanno alzato, anche materialmente, muri in varie parti del mondo, ci sia bisogno di festeggiare la nascita del nostro tricolore: un tricolore che nelle guerre coloniali di fine ‘800 e inizi ‘900 si è drammaticamente bagnato di sangue, quello di chi veniva definito da noi italiani ”brava gente”, (quelli del manifesto della razza per intenderci), sub-umani.
(intervista per Radio Onda d’Urto – 24dic.2022) Libro e moschetto, non è uno slogan d’altri tempi ma tragicamente attuale. Dal colloquio con Antonio Mazzeo, insegnante e soprattutto punto di riferimento fondamentale per tenere d’occhio le derive militariste dell’apparato industriale bellico italiano di questi ultimi 10 anni, emerge un quadro allarmante rispetto alle infiltrazioni nel mondo educativo
Sabato 17 dicembre dopo due attracchi in banchina difficoltosi per la forte risacca, H2O la splendida imbarcazione di circa 14mt. dell’ASD Girovelando era pronta ad accogliere i donatori di SOS MEDITERRANEE per una lezione di vela offerta nel quadro dei ”doni solidali’‘ della nota ONG impegnata nei soccorsi in mar mediterraneo, oggi sotto attacco da più fronti a causa delle attuali scelte governative dell’Italia e più in generale dalla ”Fortezza Europa”. L’iniziativa, seguendo un principio solidaristico nella piena consapevolezza di stare tutti ”sulla stessa barca”, in base al quale nessuno si salva da solo e nessuno deve essere lasciato indietro, è in concomitanza con un altro progetto, denominatosi Vela Sensibile: il nome nasce da un’iniziativa all’interno della galassia UISP-Vela tra alcuni istruttori di vela e numerosi appassionati di vela ciechi e/o ipovedenti sparsi in tutta Italia. Semplici curiosi o appassionati di mare e vela che vogliono avvicinarsi a questo mondo carico di metafore ed emozioni si affiancheranno a persone cieche e/o ipovedenti con le quali condivideranno le stesse esperienze: spesso gli appartenenti al gruppo Vela Sensibile possono essere loro stessi istruttori in quanto dal 2018 in poi sono state molte le occasioni per navigare addirittura in crociere estive di più giorni oppure in occasione di stage per istruttori come quello di Caorle nel 2019, organizzato dalla UISP-Vela Nazionale
A partire da queste esperienze informali ma con alla base già numerose sistematizzazioni teoriche formative che porteranno al futuro ”manuale della vela inclusiva”, l’Associazione Piccabulla, (già impegnata in progetti innovativi di formazione) con lo storico Istituto Sant’Alessio di Roma e un gruppo di ricercatori che si sta aggregando su iniziativa del dipartimento di Sociologia dell’Università di Cassino, intende presentare progetti nel quadro Erasmus+ per dare gambe ”scientifiche” e sostegno economico a questa iniziativa.
Da Radio Onda d’Urto – puntata di Scuola resistente (3dic.2022)
“Saranno non più del 20% sul totale dei fondi del PNRR destinati alla scuola per colmare una delle carenze fondamentali della scuola statale italiana che oggi ne fanno uno dei motori di mobilità sociale al contrario, quelli che effettivamente andranno in quella direzione: quindi poca lotta alla dispersione, poco sostegno alle fasce più deboli, sportelli psicologici permanenti sul modello di quelli delle scuole spagnole neanche a parlarne, ecc. ecc. Mario Sanguinetti, dell’esecutivo nazionale dei COBAS della scuola, ci racconta solo alcune di queste tessere oscure di un mosaico desolante sul quale, il ministro ultra-conservatore del governo neo-fascista Meloni, ogni giorno lancia una nuova esca alla quale, purtroppo, molti di noi abboccano. Sanguinetti si riferisce a tutti quei temi divisivi, per i quali è sacrosanto battersi su tutti i fronti affinché non si approprino culturalmente degli unici spazi di libertà d’insegnamento tutt’ora esistenti, come l’ultima ”boutade” sulle giuste umiliazioni quando occorrono, o tutte le esternazioni sul cosiddetto merito completamente travisate nel loro significato profondo.
Perdendoci dietro questi temi, a volte lessicali, a volte espressioni dell’animo ultra-liberista e padronale di una destra ignorante, dimentichiamo di osservare l’accelerazione che questo governo sta dando ad un percorso di definanziamento e di trasformazione in senso liberista iniziato decenni fa con i governi di pseudo-sinistra. Il restante 80% di cui sopra si è fatto cenno, invece, andrà a finanziare gruppi, associazioni, società che organizzano varie attività extra-scolastiche per le varie competizioni per ”cervelloni”, sempre in un’ottica di competizione e di valorizzazione di ciò che oggi va per la maggiore ovvero il merito. Per quanto riguarda tutti gli altri fondi, a parte l’annunciato ammodernamento strutturale degli edifici o la loro sostituzione, molto sarà destinato alla cosiddetta scuola digitale per futuri ”smanettoni” delle LIM, anche qui in un’ottica non di recupero di un rapporto educativo ma di una sua meccanizzazione di sussidiarietà con contenuti premasticati da altri.
Accanto a questo processo di restyling c’è un ulteriore accorpamento di istituti per ridurre i costi e una drammatica mancanza di personale ATA che si ripercuote su tutti il sistema: spesso questa componente scolastica viene messa in secondo piano mentre andrebbe valorizzata perché è anche qui che si può fare una scuola di qualità. C’è poi un aspetto molto grave sottolineato da Sanguinetti che sta nell’accelerazione che si vuole dare alla divaricazione tra insegnamento professionale-tecnico e quello più umanistico-generalista che non farà che aumentare quelle divergenze classiste che sembravano essere state colmate dopo le riforme di fine anni ’60. Insomma il merito come parola d’ordine che distende un velo opacizzante sulle differenze sociali di partenza che vede, a parità di indirizzo, le scuole di periferia incancrenite dal precariato del corpo docente e dal disagio sociale e spesso anche ”socio-sanitario” (è altissimo il tasso di DSA e disabilità varie nelle classi di periferia): si sottolinea come solo dopo aver colmato al 100% queste differenze socio-culturali di partenza si possa (forse) parlare di ”merito” o, potremmo aggiungere anche di ”naturali tendenze” al lavoro manuale dei figli degli operai, come spesso si sente dire, non al bar sotto casa ma ai vertici delle istituzioni!
In questo panorama desolante Sanguinetti avverte come, soprattutto tra le giovani generazioni di insegnanti, sembri sopravanzare un tecnicismo che nulla ha a che fare con le indicazioni forniteci in due secoli di esperienza nell’istruzione di massa dai grandi della pedagogia democratica dai vari Dewey fino all’attuale Christian Laval. Quest’ultimo, di recente in Italia ospite della ”settimana della sociologia” ha avvertito tutti gli insegnanti che è arrivato il momento di passare all’azione di fronte ad un’emergenza sociale arrivata ai massimi livelli di disuguaglianza e ingiustizia fino a sfociare in un fenomeno di autodistruzione anche delle risorse naturali: l’insegnante, l’educatore, deve recuperare il suo ruolo pienamente politico per formare generazioni di futuri cittadini votati alla lotta contro le disuguaglianze sociali e alla tutela del nostro pianeta minacciato da una cultura estrattivistica”.
La puntata di sabato 3 dicembre 2022. Ascolta o scarica
In aggiunta, l’intervista a Domenico Quintavalle, Cobas Lavoro Privato, in merito invece al sistema di appalti relativo alla logistica, raccolta durante le iniziative di lotta del 2 dicembre con lo sciopero generale del sindacalismo di base. Ascolta o scarica
Ci siamo! tanto ha fatto la sinistra benpensante e radical-chic per dimenticarsi del popolo dei lavoratori, dei precari e delle partite IVA imprenditrici di sé stesse che alla fine è arrivato come da copione, esattamente 70 anni dopo, il fascio-leghismo a convogliare la voglia di rivalsa delle classi subalterne, strumentalizzate, come sempre dal Capitale e dai suoi militari di truppa. Nella società c’è incertezza per il futuro? c’è poco lavoro e quello che ci viene proposto è precario? mal pagato e squalificante? ci sono virus impazziti e l’economia è in recessione, con l’aggravante dell’inflazione concomitante…? niente paura! Per quanto riguarda il virus, semplicemente non c’è (o forse non c’è mai stato), tanto che il S.S.N. in rovina, la medicina di prossimità inesistente e gli infermieri che mancano sono solo un brutto ricordo. L’aumento della mortalità e il calo dell’età media e speranza di vita alla nascita rappresentano infatti un’opportunità di risparmio, peraltro anche per l’INPS. Per tutto il resto arriva il solito capro espiatorio ma riveduto e corretto da una propaganda sofisticata e con UNA presidente del Consiglio che la mette in scena con la mimica convincente e familiare di una partecipante professionista di ”Uomini e donne” o del ”Grande Fratello”. Il migrante che viene da noi per raccogliere sotto il sole a 40° per 3,00 (tre) euro l’ora, quei pomodori che i nostri giovani vorrebbero tanto raccogliere al loro posto perché possano arrivare sotto forma di salsa saporitissima sull’italica pizza tanto amata da noi veri patrioti, è sulla buona strada per essere finalmente lasciato libero di morire sulla sua terra. Poco importa se quella terra sta diventando inospitale a causa delle locuste, dei cambiamenti climatici, delle carestie, delle guerre o guerriglie, ecc. ecc. : l’importante è che quel 60% di quel popolo che ha votato per l’Armata Brancaleone, essendo sempre più ignorante per una scuola-agenzia per l’impiego (che non c’è) che punta alle competenze e al ”merito” ma nel frattempo cade a pezzi, sia convinto che finalmente potrà diventare più ricco proprio grazie a quei 3 euro l’ora che finalmente potranno rimanere nelle tasche del popolo italico, discendente diretto di quel popolo che un tempo dominava mezza Europa e tutto il Mediterraneo. Se un giorno, però, si accorgerà che le strategie per una vera redistribuzione del reddito attraverso strumenti fiscali efficaci con i forti e morbidi con i deboli e gli ultimi non verrà perseguita sarà più difficile reagire nelle piazze a meno che non si tratti di gruppi di non più di 49 persone! d’altra parte, l’apparato repressivo che fino a ieri lamentava la penuria di carburante per rincorrere il grande crimine organizzato così come la carenza di personale, oggi è fiducioso, perché quell’Armata Brancaleone che da sempre è stata al suo fianco, oggi governa e il suo approccio ”muscolare” verso i deboli, i non-conformi, il dissenso politico conflittuale, sarà in linea con le loro richieste attuali e future. L’Italia, con circa 467 agenti di PS e PG ogni 10mila abitanti viene subito dopo la Russia e la Turchia, quindi in quanto a sicurezza potrebbe stare tranquilla ma il popolo non ne è mai sazia e sempre di più ne avrà ma sotto forma di repressione del dissenso anche perché i reati, quelli che minano la sicurezza nazionale, sono da anni in netta diminuzione: eppure, in concomitanza con le angherie contro il capro-espiatorio per antonomasia, il ”migrante irregolare”, in particolare quello ”economico”, il sentimento di rivalsa e di rabbia popolare è stato narcotizzato da un altro provvedimento essenziale ed urgente, come quello che concerne l’ergastolo ostativo. Si costruiranno finalmente più carceri per risolvere l’annoso problema del sovraffollamento di queste dimore di lusso per sfaccendati. Per aumentare il senso di fiducia nel futuro, la sicurezza, per garantire le sane abitudini e tutelare i ”veri” valori occidentali, bianchi e cristiani del patriottico popolo italico, ci si scaglia e ci si scaglierà anche contro quelle stravaganti unioni tra membri dello stesso sesso che pretenderebbero di offrire affetto non solo tra di loro ma addirittura ad un figlio adottivo in nome dell’amore: un paese che è il più vecchio d’Europa e col tasso di natalità più basso e che deve iniziare prima o poi a riprodursi come conigli, non può permettersi queste ”schifezze”! Dio, patria e famiglia, saranno finalmente la nostra bussola per raggiungere tutti insieme ma ognuno per la propria strada, la propria bella e calda… caverna full-optional, clava compresa, nel caso in cui la moglie una sera dovesse rincasare più tardi del consentito.