(linkdal sito di Radio Onda d’Urto – spazio NEWS: SCUOLA)
Scuola Resistente #1: Come affrontare il tema della parità di genere a scuola e contrastare gli attacchi degli integralisti cattolici ma anche gli stereotipi che albergano in tutti noi ?
Il primo tema affrontato è quello dell’offensiva contro quella che viene definita ”ideologia gender” e le questioni di genere portate all’interno delle aule scolastiche: ospite in questa prima puntata Emanuela Abbatecola sociologa del lavoro all’Università di Genova e autrice insieme a Luisa Stagi di “The Pink is the New Black”. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #2: Regionalizzazione ovvero la secessione dei ricchi che si faranno la ”loro” scuola
In questa puntata si parla della regionalizzazione delle scuole, contenuta nelle proposte di cosiddetta “Autonomia differenziata”. Ne parliamo con Stefano Bertoldi, Edoardo Lombardi Vallauri, professore ordinario di linguistica all’Università di Roma Tre. Ascolta o scarica
Scuola Resistente #3: La scuola a quiz e la fine del ruolo ”docente”
In questa puntata si parla dell’Esame di Stato, della sua tendenza a divenire sempre più un test a “quiz”, sempre più legato alle Invalsi e all’alternanza Scuola-Lavoro. Ne parliamo con Stefano Bertoldi e Rossella Latempa, insegnante di matematica e fisica e già ricercatrice sui materiali conduttori, ha collaborato inoltre con il CNR, con l’università Federico II, con l’università di Parigi Sud e con Roars, rivista online sui temi di ricerca e formazione. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #4: Dal carcere come ”vendetta” all’istituto di prevenzione e pena.
I progetti scolastici delle ”scuole ristrette”
In questa puntata si parla della formazione all’interno del mondo carcerario: la scuola nelle carceri. Ospite, per parlare di questo argomento, Anna Grazia Stammati presidentessa del Cesp e presidentessa del Telefono Viola che segue a Rebibbia, carcere di Roma, diversi progetti sulla formazione. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #5: I percorsi scolastici funzionali ai processi di differenziazione in classi sociali della società italiana
In questa puntata parliamo del ruolo della scuola nel “congelare” le distanze tra classi sociali, l’evoluzione delle scuole in serie A e serie B, la differenziazione degli studenti all’interno delle varie classi dei diversi gradi della scuola. Ospite in questa puntata Christian Raimo, insegnante, scrittore e assessore alla cultura al municipio 3 di Roma, tra i fondatori e coordinatore del blog letterario Minima&Moralia e curatore della sezione reportage nel sito di Internazionale. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #6: Il rapporto adulti-ragazzi e ruolo della figura docente
In questa puntata si parla di disagio giovanile e disturbi dell’apprendimento ma anche di rapporti tra adulti e bambini/figli e di come questo rapporto sta cambiando a seguito del cambiamento di prospettive e aspettative nella genitorialità. Da questo cambiamento derivano alcune delle difficoltà relazionali del ruolo dell’insegnante che si trova ad agire in un deficit di autorevolezza che la burocrazia scolastica cerca di recuperare in termini di autoritarismo. Partendo dal libro “Il bambino capovolto” (San Paolo Edizioni, 2018) si cerca di dare una chiave di lettura alle classi ”ribelli” e alla difficoltà dell’insegnante nel proporre il proprio ruolo educativo. Ai nostri microfoni l’autore, Giampaolo Nicolais, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione al Dipartimento di Psicologia dinamica e clinica – Facoltà di Medicina della Sapienza di Roma, e Stefano Bertoldi. Ascolta o scarica
Scuola Resistente #7: I DSA e la medicalizzazione (VD. psichiatrizzazione) del comportamento
non conforme
In questa puntata si parla dei comportamenti “non conformi” degli studenti, dei disturbi dell’apprendimento a scuola, della diagnosi del “DSA”, di come viene medicalizzato ecc. La società (e nel micro-sociale l’uso smodato del cellulare), sta cambiando e con essa, probabilmente anche le modalità di apprendimento dei ragazzi. Modi differenti di imparare e di leggere, classi ”pollaio”, lo spirito ”competitivo” che punta al cosiddetto ”merito” ma al tempo stesso promuove tutti (ben oltre il 90%) sono tutti elementi che si spera di risolvere innescando meccanismi al ribasso che non creino problemi né alle famiglie né ai ragazzi; alle volte, i ragazzi sono semplicemente e comprensibilmente annoiati e demotivati: spesso si chiede loro un impegno straordinario ma intrinsecamente contraddittorio proprio tenuto conto di un panorama lavorativo disastrato e precarizzato che li aspetta. Ospite Sebastiano Ortu dei Cobas di Pisa, anche lui collaboratore del CESP che in tutta italia sta organizzando diversi convegni sul tema. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #8: Dall’autonomia differenziata alla scuola dei ricchi del Nord
In questa puntata si è parlato della cosìdetta “autonomia differenziata” per le regioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Con noi, l’ospite della puntata Marina Boscaino, docente di italiano e latino in un istituto di Roma e portavoce nazionale del LIP-Scuola. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #9: Rom, Sinti e camminanti: come affrontare l’argomento a scuola senza cadere in stereotipi e pregiudizi ?
In questa puntata abbiamo affrontato un tema attuale, dato anche dai recenti eventi che hanno riguardato il quartiere romano Torre Maura e il rifiuto da parte di alcuni abitanti – rafforzati da sigle fasciste come casa pound e forza nuova – di ospitare in un centro una 20 di famiglie rom: il tema della discriminazione, in questo caso rom, legata alla formazione. Ospite della puntata Fiore Manzo, attivista italiano di etnia Rom, cura la rubrica radiofonica Parlarsi per crescere alla Radio Cosentina CIROMA.ORG e l’8 aprile é tra gli organizzatori della giornata mondiale delle comunità Rom presso l’Università della Calabria. Ascolta o Scarica.
Scuola Resistente #10 La parola a chi è stato a bordo di una nave e ha salvato vite: come affrontare il tema migrazioni senza cadere nelle strumentalizzazioni ”elettoralistiche” del nostro Ministro dell’Inferno?
Il tema della puntata è quello delle migrazioni e gli interventi formativi legati ad esso. Ospite per affrontare questo tema Alessandro Porro, soccoritore di SOS Mediterranea. Ascolta o Scarica.V
Scuola Resistente #11: Spiegare l’economia ai ragazzi senza riprodurre il pensiero ”dominante” ma renderli consapevoli di chi e cosa combattere per ridurre le disuguaglianze socialiIn questa nuova puntata ospite Roberto Schiattarella, professore di politiche economiche ed economia politica per tanti anni all’Università di Camerino e consigliere della Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma che sta per pubblicare il libro “I valori nell’economia”. Con lui parliamo di come raccontare l’economia e i fatti storicamente più recenti legati ad essa in un’ottica di narrazione alternativa per gli studenti. Ascolta o Scarica.
Scuola resistente (focus annuncio ”fuffa”) sui 70mila posti nella scuola:
Il ministro leghista Bussetti annuncia ulteriore fuffa…impegni, ”faremo”, ecc. ecc. sull’immissione di unovo personale docente nella scuola di cui circa 50mila in quella secondaria. Dopo averlo tolto, viene reintrodotto (al 14 giugno 2019 ancora una volta a parole) il concorso per i ”super-precari” ovvero i non-abilitati di 3^ fascia e poi viene riservata una piccolissima quota sempre a loro nel concorso ordinario senza obbligo di presentarsi, almeno per quest’anno con i 24CFU nelle materie psicoantropopedagogiche. Con quota 100 e altri pensionamenti vanno via almeno 30mila docenti se non di più per cui il concorso ordinario che virtualmente metterebbe in ruolo poco più di 20mila docenti non copre nemmeno il turn-over dei lavoratori stabili che vede un deficit di almeno 10mila posti, mentre per i precari si gioca ancora sull’equivoco: ci si abilita e basta! quindi si diventa un po’ meno precari perché si viaggerà in seconda classe e non più in terza ma sempre sui treni ”regionali”! La solita tecnica per gettare fumo negli occhi nella popolazione che giustamente ha rinunciato a capire i meccanismi perversi delle mille graduatorie e delle mille modalità di reclutamento…che prevedono, secondo il geniale ministro della d-istruzione, ancora una volta i cosiddetti PAS, percorsi abilitativi speciali attivati presso le università dove insegnanti anche con 5 o 10 anni di esperienza andrà a seguire corsi a 2 o 3mila euro l’anno di tasse di iscrizione: una bella boccata d’ossigeno per il sistema universitario a corto di studenti e alle prese con una concorrenza spietata delle varie università private, reali e virtuali. Intanto l’autonomia differenziata procede, i tagli pure e gli attacchi a singoli docenti nell’esercizio del loro diritto costituzionale di esprimere un proprio parere anche politico addirittura fuori dall’orario di servizio, proseguono sulla scia dell’arroganza sfacciata del ”capitano”, il ministro dell’inferno. VAI SU RADIO ONDA D’URTO
ANCORA SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: IL GOVERNO VERDEGIALLO SPINGE
L’ACCELERATORE DOPO CHE IL VOTO EUROPEO HA DECRETATO
LA SVOLTA AUTORITARIA
DAL SITO DI RADIO ONDA D’URTO
LA GIORNATA DEL 25 GIUGNO 2019 DAVANTI MONTECITORIO
Oggi, martedì 25 giugno, a palazzo Chigi e’ in programma un vertice di governo sull’Autonomia Differenziata. Dentro c’è pure il pacchetto della regionalizzazione della scuola, contro cui saranno in piazza, questo pomeriggio fuori Montecitorio, numerosi sindacati del settore: Cobas, Anief, And, Adida, Unicobas e Gilda.
Il servizio con Stefano Bertoldi, nostro collaboratore e dei Cobas Scuola. Ascolta o Scarica
A dire no all’autonomia differenziata, che spezzetterebbe l’unita scolastica nazionale e il diritto allo studio, ci saranno pure diverse associazioni e comitati, tra cui Accademia nazionale Docenti, Donne a scuola, Professione Insegnante, Cives-scuola, Per la Scuola della Repubblica, Illuminitalia ed il Comitato Nazionale contro il Mobbing scolastico.
Alcune interviste dal presidio alle realtà organizzatrici:
Mario Sanguinetti, esecutivo nazionale COBAS SCUOLA. Ascolta o Scarica
Enza Blundo, insegnante e del comitato Cittadini nazionale cittadini contro l’autonomia differenziata Ascolta o scarica
Stefano D’Errico, del sindacato di base Unicobas Ascolta o scarica
Marcello Pacifico, del sindacato ANIEF Ascolta o scaricaV
Scuola resistente 4 dicembre 2022: intervista a Mario Sanguinetti (Cobas – Scuola, esecutivo nazionale) sulla situazione disastrosa della scuola a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e a Domenico Quintavalle (Cobas – logistica)
“Saranno non più del 20% sul totale dei fondi del PNRR destinati alla scuola per colmare una delle carenze fondamentali della scuola statale italiana che oggi ne fanno uno dei motori di mobilità sociale al contrario, quelli che effettivamente andranno in quella direzione: quindi poca lotta alla dispersione, poco sostegno alle fasce più deboli, sportelli psicologici permanenti sul modello di quelli delle scuole spagnole neanche a parlarne, ecc. ecc. Mario Sanguinetti, dell’esecutivo nazionale dei COBAS della scuola, ci racconta solo alcune di queste tessere oscure di un mosaico desolante sul quale, il ministro ultra-conservatore del governo neo-fascista Meloni, ogni giorno lancia una nuova esca alla quale, purtroppo, molti di noi abboccano. Sanguinetti si riferisce a tutti quei temi divisivi, per i quali è sacrosanto battersi su tutti i fronti affinché non si approprino culturalmente degli unici spazi di libertà d’insegnamento tutt’ora esistenti, come l’ultima ”boutade” sulle giuste umiliazioni quando occorrono, o tutte le esternazioni sul cosiddetto merito completamente travisate nel loro significato profondo.
Perdendoci dietro questi temi, a volte lessicali, a volte espressioni dell’animo ultra-liberista e padronale di una destra ignorante, dimentichiamo di osservare l’accelerazione che questo governo sta dando ad un percorso di definanziamento e di trasformazione in senso liberista iniziato decenni fa con i governi di pseudo-sinistra. Il restante 80% di cui sopra si è fatto cenno, invece, andrà a finanziare gruppi, associazioni, società che organizzano varie attività extra-scolastiche per le varie competizioni per ”cervelloni”, sempre in un’ottica di competizione e di valorizzazione di ciò che oggi va per la maggiore ovvero il merito. Per quanto riguarda tutti gli altri fondi, a parte l’annunciato ammodernamento strutturale degli edifici o la loro sostituzione, molto sarà destinato alla cosiddetta scuola digitale per futuri ”smanettoni” delle LIM, anche qui in un’ottica non di recupero di un rapporto educativo ma di una sua meccanizzazione di sussidiarietà con contenuti premasticati da altri.
Accanto a questo processo di restyling c’è un ulteriore accorpamento di istituti per ridurre i costi e una drammatica mancanza di personale ATA che si ripercuote su tutti il sistema: spesso questa componente scolastica viene messa in secondo piano mentre andrebbe valorizzata perché è anche qui che si può fare una scuola di qualità. C’è poi un aspetto molto grave sottolineato da Sanguinetti che sta nell’accelerazione che si vuole dare alla divaricazione tra insegnamento professionale-tecnico e quello più umanistico-generalista che non farà che aumentare quelle divergenze classiste che sembravano essere state colmate dopo le riforme di fine anni ’60. Insomma il merito come parola d’ordine che distende un velo opacizzante sulle differenze sociali di partenza che vede, a parità di indirizzo, le scuole di periferia incancrenite dal precariato del corpo docente e dal disagio sociale e spesso anche ”socio-sanitario” (è altissimo il tasso di DSA e disabilità varie nelle classi di periferia): si sottolinea come solo dopo aver colmato al 100% queste differenze socio-culturali di partenza si possa (forse) parlare di ”merito” o, potremmo aggiungere anche di ”naturali tendenze” al lavoro manuale dei figli degli operai, come spesso si sente dire, non al bar sotto casa ma ai vertici delle istituzioni!
In questo panorama desolante Sanguinetti avverte come, soprattutto tra le giovani generazioni di insegnanti, sembri sopravanzare un tecnicismo che nulla ha a che fare con le indicazioni forniteci in due secoli di esperienza nell’istruzione di massa dai grandi della pedagogia democratica dai vari Dewey fino all’attuale Christian Laval. Quest’ultimo, di recente in Italia ospite della ”settimana della sociologia” ha avvertito tutti gli insegnanti che è arrivato il momento di passare all’azione di fronte ad un’emergenza sociale arrivata ai massimi livelli di disuguaglianza e ingiustizia fino a sfociare in un fenomeno di autodistruzione anche delle risorse naturali: l’insegnante, l’educatore, deve recuperare il suo ruolo pienamente politico per formare generazioni di futuri cittadini votati alla lotta contro le disuguaglianze sociali e alla tutela del nostro pianeta minacciato da una cultura estrattivistica”.
La puntata di sabato 3 dicembre 2022. Ascolta o scarica
In aggiunta, l’intervista a Domenico Quintavalle, Cobas Lavoro Privato, in merito invece al sistema di appalti relativo alla logistica, raccolta durante le iniziative di lotta del 2 dicembre con lo sciopero generale del sindacalismo di base. Ascolta o scarica