
Al rientro dalla missione con SOS MEDITERRANEE a bordo della nave Aquarius e spinto dalle azioni governative al grido di ”porti chiusi” e dal relativo bombardamento mediatico, fatto di fake news sul presunto ”pull factor” e le accuse di collusioni con i trafficanti e di complotti internazionali che punterebbero ad ”annacquare” le caratteristiche ariane giudaico-cristiane dell’Europa tutti elementi che mettevano e tutt’ora mettono in cattiva luce i volontari che salvano vite in quanto “favoreggiatori dell’immigrazione clandestina”, porto testimonianza di un’esperienza che può cambiare la vita. Il contatto stretto con migranti che sono giunti sul ponte della nave Aquarius dopo indicibili sofferenze, violenze e soprusi di ogni sorta e frutti di sadismi impensabili, certamente ti cambia la vita e ti spinge a ripensare la tua lista di “priorità”, alle tue comodità quotidiane, ai temi sui quali vale la pena investire. Dalla lamentele generiche con il “sistema” alla lotta precisa contro alcuni aspetti del sistema stesso, dalla lotta “culturale” contro xenofobia e intolleranza egoistica tra le 4 mura di una classe come supplente delle scuole secondarie superiori, ai meeting e convegni sul tema; essere stato accusato, sebbene indirettamente, di collusione con i traffici illeciti di migranti e tutto ciò che ne consegue, prima e dopo i viaggi, non ha fatto altro che aumentare la voglia di aprire gli occhi a quanta più gente possibile su chi sia in realtà il vero “nemico”: i mezzi di distrazione di massa messi in piedi in questi ultimi anni dai governanti, indipendentemente dal loro colore “partitico”, è stato un’opera scientifica oggi molto ardua da smantellare. L’azione a terra,
come volontario di SOS Mediterranee, alla luce di quanto sta accadendo nelle nostre società opulente ma sempre più impoverite, anche di umanità, risulta quindi per me tanto più importante, tanto quanto l’azione diretta di una mia mano tesa a boro acqua in aiuto di un naufrago.
Dicembre, 2017, intervento presso ERFAP, ente di formazione con sede a Roma, nell’ambito del corso di formazione per “Operatori dei centri di prima accoglienza”
Incontro presso l’Università di Cassino, 5 dicembre 2017: “Oltre il confine l’accoglienza”
L’incontro si inquadrava nell’ambito di un convegno dedicato alle politiche migratorie destinato agli studenti universitari del corso in Servizio Sociale dell’Università di Cassino. Si sono illustrate, tra le altre, le iniziative sul territorio e si è inquadrato il tema delle migrazioni sul piano storico e sociale e l’impegno di molte ONG nelle attività di sostegno alle strutture medico-sanitarie nei paesi coinvolti da tragedie climatiche, belliche o da siccità e carestie, ovvero tutti temi intrecciati tra loro.
Incontri con il tavolo ”migranti” di Potere al Popolo e altre iniziative, di quartiere e di piazza organizzate da USB ed altre organizzazioni dell’associazionismo solidale per portare la mia testimonianza diretta
A partire dall’estate 2018 la testimonianza viene portata anche nel quadro di alcune iniziative politiche che partono dal basso come il Tavolo migrazioni di Potere al Popolo, dalla sua nascita dalla parte dei migranti e dei senza tetto e impegnata in molte iniziative di sostegno sul campo, all’interno di occupazioni e del tema del diritto alla casa che spesso coinvolgono proprio i migranti; è il caso dei ragazzi di origine sudanese coinvolti loro malgrado negli effetti collaterali di ”Mafia Capitale”: in via Scorticabove, estrema periferia est della Capitale, da oltre 10 anni questi ragazzi, peraltro ben inseriti socialmente e supportati dalla solidarietà di quello che rimane di un ex quartiere popolare, oggi assediato da fabbriche dismesse e sale bingo, sono stati sfrattati per morosità in quanto la cooperativa che avrebbe dovuto versare i canoni di affitto in accordo col Comune di Roma non ha curato questo aspetto fondamentale. Per circa 3 mesi hanno vissuto letteralmente per strada, con tende e ripari di fortuna a pochi centimetri dal traffico e con il solo aiuto di un bar di zona che si è messo a disposizione per WC e docce: sgomberati di forza, gli è stato proposto un ”tuffo” nel passato di 10 anni in quanto un rientro in un centro di accoglienza per richiedenti asilo per chi ormai lavora e parla quasi correntemente l’italiano rappresenta una pesante umiliazione. La comunità di fronte a questa prospettiva disgregante, allo frammentazione in diversi centri sparsi sul territorio ha preferito auto-organizzarsi, come sempre. Le interviste, le storie tragiche che ricordano i fatti di sangue della guerra in Darfur, di questi ragazzi perseguitati o ex bambini-soldato potete trovare sulla mia pagina YOUTUBE
- Incontro del 29 marzo 2018 al circolo velico ASD Granlasco di Roma
- Locandina testuale di presentazione evento
- 27 settembre, Spazio Diamante, Roma: presentazione libro di Bonaccorso/Rizzo “SALVEZZA” ed. Feltrinelli
- “Welcoming Europe”: Arezzo, 2 ottobre 2018
Giornata dedicata all’iniziativa per una petizione a livello europeo per la modifica delle leggi europee in tema di accoglienza
Il Centro studi per la Scuola Pubblica, CESP, istituzione creata dal sindacato COBAS-Scuola per svolgere ricerche e attività formative per gli insegnanti e il mondo della scuola, ha organizzato il 6 dicembre 2018 questo incontro per impostare un discorso ampio sul tema. Il tema delle migrazioni da argomento fortemente politicizzato e al centro delle campagne elettorali degli ultimi anni che hanno strumentalizzato un fenomeno epocale deve diventare quello che è, ovvero un dramma, con cause socio-economiche ben precise che coinvolge tutti noi. Partendo dalla creazione anche giuridica del ”nemico”, con leggi e decreti mai legati ad effettive urgenze e parallelamente con uno sdoganamento di temi e linguaggi tipici del periodo dei totalitarismi e nazionalismi degli inizi del secolo scorso, l’Europa ha alzato una barriera razzista senza precedenti. La scuola, luogo non più centrale ma pur sempre importante più che altro per la quantità di ore che coinvolge volenti o nolenti i nostri giovani, può ancora fare qualcosa: può analizzare nel dettaglio le leggi recenti che di fatto creano clandestinità, può analizzare in classe i dati sui reati riconducibili o meno all’immigrazione, i dati sulla cosiddetta invasione e tentare di smontare miti e fake-news in cui sono immersi i giovani e ovviamente gli adulti che a volte amplificano le notizie attraverso le paure personali, ataviche, gli istinti primordiali di autoprotezione. Dai dati, dalle esperienze vissute nelle missioni umanitarie come quelle della nave Aquarius, i docenti presenti hanno potuto condividere una proposta di format didattico da riportare in classe, in chiave interdisciplinare. Il messaggio principale che si è voluto dare, oltre a quello della impellenza di analizzare i linguaggi utilizzati in aula e fuori con estrema attenzione per non passare da un razzismo positivista ad uno più subdolo di tipo etnico-culturale, è che il migrante, per come si stanno evolvendo le strategie politiche ed economiche rappresentano purtroppo un comodo capro espiatorio cui fare convergere diversi malcontenti popolari.
Con biblioteche di Roma sono poi stati organizzati diversi eventi-incontri per parlare col pubblico dei viaggi tragici in mediterraneo e dei soccorsi e con l’occasione per smontare molti stereotipi e pregiudizi rispetti proprio ai salvataggi, al ruolo delle ONG, alle statistiche allarmiste sul numero degli sbarchi e sulla cosiddetta invasione. L’obiettivo è quello di confrontarsi anche con un pubblico più vasto e andare a fondo su stereotipi e pregiudizi.
In estate del 2019 il Comune di Napoli e in particolare il suo sindaco De Magistris, per contrastare l’idea di un’Italia chiusa e non accogliente – ovvero un’Italia che non corrisponde ad una realtà storica ma solo ad un’imposizione di una parte politica assetata di potere e di voti nel quadro di una continua campagna elettorale, organizza l’evento ”Un mare di pace”: una flottiglia, di barche e barchini di ogni genere, festosa e che con bandiere e striscioni, sfila via mare davanti il lungo mare di Napoli.
Intervento e incontro formativo all’Università di Parma con studenti di Antropologia, Pedagogia e Psicologia del 21 ottobre 2019: domande, curiosità sui salvataggi, sulle dinamiche, sulle storie di vita, ecc..
